GLI OSPITI DEL MIO GIARDINO

lunedì 1 novembre 2010

BLOG CANDY: 2 IN 1 DA LUCIA!!!

Invito tutti a recarsi nel blog di Lucia di Lufantasygioie

Sono certa che ne valga la pena: il suo blog Candy mette in palio qualcosa creato da lei: un bracciale peyote o un pattern da lei ideato.. in più si partecipa meglio è.. importante è anche portare da lei nuovi sostenitori e, conoscere Lucia merita veramente, ve ne accorgerete.

Forza dunque.. andiamo in gran numero! il premio può essere raddoppiato!


venerdì 1 ottobre 2010

TEMPO DI COTOGNE E MELAGRANE

Mercoledì, mio marito ed io siamo andati a "trovare" il nostro giardino, molto bisognoso di cure dopo la stagione calda: l'acquazzone che ha fatto a metà agosto poi, ha fatto sì che l'erba crescesse vigorosa e le piante allungassero anche troppo le nuove ramificazioni: c'è necessità di ripulire e moltissimo di potare qua e là. Oramai restano fioriti solamente i plumbaghi, le lantane e qualche ramo di bouganvillea: le rose, non avendo ricevuto la mezza potatura che in genere faccio loro dopo la fioritura di maggio, non hanno rifiorito ..purtroppo; le ortensie sono verdi, e stanno per seccare :è tempo di tagliarle e fare la prima potatura.
I crochi
erano bellissimi, ma dopo la pioggia della scorsa settimana si sono sciupati e sono tutti spampanati.
Dai melograni dondolano i frutti ma ancora non tutti hanno il giusto grado di maturazione: quelli rossi sono nei punti più alti, quasi impossibili da raggiungere...
Piccolorfanello si è presentato per reclamare la pappa! ci aspetta quasi sempre nei dintorni, se non addirittura nel giardino.... mi viene incontro miagolando: forse mi chiede perché non siamo venuti prima.. e poi inizia i suoi riti:
si allunga per terra e si rotola da una parte e dall'altra e poi,
ronfando rumorosamente, mi guarda restando in attesa del suo piattino bello pieno!


Non so se è strano o meno, ma il plumbago ha più fiori ora che in estate, ed è un bel vedere.
Intanto Saverio si prepara a ridipingere le cisterne: i lavori peggiori sono i suoi....io non riesco a fare più di tanto...tolgo l'erba, taglio e poto ..annaffio, ma chi fa le fatiche più pesanti è sempre lui, che toglie l'erba, taglia e pota e annaffia, e porta via sacchi di erba e rami tagliati, e in più si occupa della manutenzione della casa...

Intanto io, nel mio piccolo ho raccolto le mele cotogne, e stasera le ho pulite e tagliate per preparare la consueta marmellata: domani ne riempirò diversi barattolini, e ne sarò sicuramente soddisfatta.

.

lunedì 27 settembre 2010

SE IL MIO CUORE POTESSE PARLARE



Se il mio cuore potesse parlare,
quante cose avrebbe da dire,
ti narrerebbe di passioni profonde,
sentimenti sinceri,
perché tu lo sai,
egli non sa cosa vuol dire mentire,

non conosce ragione,

non cerca ricchezza,
a lui basta anche solo una languida carezza.

Quello per cui vive,
batte e combatte,

è qualcosa che va ben oltre ogni illusione.
Quello che lui cerca e ricerca con forza incessante,
è un sentimento vero, profondo, vibrante,
per cui ogni cosa è disposto a sacrificare,
per quell'irruenta, incontenibile, voglia d'amare.
Voglia d'amare e di essere amato,
ma quante volte è stato ingannato,
deriso, usato, umiliato,
quanto dolore, furore ha provato,
quante volte è stato spezzato,
molte volte l'ho sentito ferito,
ma non l'ho mai visto sconfitto.
In lui non c'è posto per il disprezzo,
non serba rancore,
non brama vendetta,
anche se a volte ciò che gli resta è soltanto tanta amarezza.

Tutto questo però non l'ha cambiato,
non l'ha inaridito,

è sempre rimasto lo stesso,
anzi ogni volta il suo pulsare si è fatto più intenso,
ed io ho continuato a sentirlo,a seguirlo,
perché è dal mio piccolo cuore
che scaturisce ogni mio sentimento,

senza di esso non esiste emozione.
In ogni cosa che penso,
che dico o che faccio,

in ogni mio singolo gesto,
c'è sempre del mio cuore il riflesso.

Ah, se lo lasciassi fare,
ogni cosa lui saprebbe trasformare,

ed ogni mio sogno diverrebbe realtà,
e la realtà un sogno bellissimo
da cui nessuno mi potrebbe svegliare.

Ah, se il mio cuore potesse parlare,
le corde melodiose dei tuoi sentimenti saprebbe far risuonare.
Se potessi farti sentire il suono della sua voce che ti sfiora la pelle,
che ti sussurra dolci parole,
come solo lui sa fare, che lui solo può usare.
Quel suo dolce bisbiglio,
come il tenero canto d'un usignolo al risveglio del giorno
desterebbe il tuo cuore assopito, ed il loro battito diverrebbe uno solo,
sommesso, profondo,
eppur così forte da far sembrare silenzio tutto ciò che sta intorno.
Così potente da far zittire di colpo,
tutto l'odio, l'invidia, l'arroganza del mondo.
Così penetrante da far risaltare ogni particolare,
tanto che basta un sorriso,
uno sguardo per farti sognare.

Ah, se il mio cuore potesse parlare...

( Xavier Wheel


domenica 12 settembre 2010

LA CANZONE DEL MENDICANTE D'AMORE.

http://www.partecipiamo.it/Poesie/griffo/poesie_di_amore/immagini/ritratto_di_fanciulla.JPG

Ti avevo vista una sera, tempo fa, non so dove,
e da allora ansioso aspettavo
La Notte, gonfia di stelle e di profumi azzurrini,
su di me illanguidiva la sua nudità
abbagliante e convulsa d’amore!
Perdutamente, la Notte
apriva le sue costellazioni
come vene palpitanti di porpora e d’oro,
e tutta la illuminante voluttà del suo sangue
colava pel vasto cielo
Io stavo, ebbro, in attesa, sotto le tue finestre accese,
che fiammeggiavano, sole, nello spazio
Immobile, aspettavo il prodigio supremo
del tuo amore e l’ineffabile
elemosina del tuo sguardo!
Poiché sono il mendicante affamato d’Ideale
che va lungo le spiagge
implorando baci e amore, per nutrirne il suo sogno!
Con cupidigia astiosa bramavo i gioielli del cielo
per abbellirne la tua nudità di regina
e verso di te protendevo
i miei sguardi folli, insanguinati nell’ombra
come braccia scarnite di moribondo!
Tutto parvemi ingigantito dall’ampiezza del sogno!
Campane rantolavano nel cielo
come bocche mostruose:
le bocche, forse, del Destino! Campane
invisibili e selvagge
sembravano aprirsi su me, nel silenzio,
come abissi capovolti!
Un gran muro s’ergea davanti a me,
implacabile e altero come la disperazione!
Aspettavo solo, e migliaia di stelle,
di stelle pazze sembravano sprizzare
dalle tue finestre,
come un vol di faville da una fornace d’oro!
L’ombra tua dolce apparve nel cavo dei vetri,
simile a un’anima terrorizzata che s’agiti
entro pupille agonizzanti,
e tu per me divenisti una preda
delirante lassù, su la cima estrema
delle torri fastose del mio Sogno!
L’Amore mio denti lucenti e occhi adunchi brandì
con un gran gesto le sue rosse spade
e barbaramente salì
verso il tuo tragico splendore.
Poiché sono il mendicante insaziato che cammina
verso il tepore dei seni,
verso il languor delle labbra,
l’implacabil mendicante
che va lungo le spiagge,
rubando amore e baci
per nutrirne il suo Sogno!
S’aprì la notte cupa appié del muro,
e tu apparisti, soavemente sbocciata
vicino a me, bianca e pura in mezzo alle tenebre,
vacillando quasi ai consigli della brezza notturna!
E tutto fu abolito intorno a me,
e il mio sogno infranse il mondo
con un sol colpo d’ala!
Certo pensai nei favolosi giardini
ove s’esilia l’anima mia
chimerici peschi foggiarono
la tua carne flessuosa, con la neve
odorante dei loro fiori
che le sonore dita del vento plasmavano!
Io venni a te, tremante e religioso,
come in un tempio avanzandomi incerto
come in un’umida grotta!
A te venni, inciampando a ogni mio timido passo,
trattenendo il respiro
per non destare il dolor nel passare!
Si schiuse il tuo sorriso
nella serena acqua del tuo viso,
come al cadere placido d’un fiore
S’aprì a ventaglio il tuo sorriso
fluttuando nel cielo, e fece impallidire
il viso impetuoso degli Astri, nel silenzio!
Io ti parlavo volubilmente di strane cose,
bagnata l’anima di una sgorgante angoscia,
e mi pareva di sentirmi avvolto
dalla corrente d’un fiume voluttuoso.
Avidamente, spiavi tu sul mio labbro
l’Anima mia, come un miele dorato!
Sentii che il volto mi s’infocava
come un castello incendiato, che il nemico saccheggia.
Ti parlavo, e i miei pensieri stravolti
si riflettevan lontani e vaporosi
nella tranquilla acqua del tuo viso!—
Tu volesti rispondermi, ma non sapesti che dire.
Mi domandasti le mie angosce, i miei timori,
poiché mi vedevi tremar sulla soglia
come trema un colpevole
Ed io simile ero ai vagabondi feriti
che vanno rantolando
di porta in porta, in cerca di rifugio,
tra i pugni alzati delle folle implacabili!
Mi parlasti di cose indifferenti! Domandasti
della mia vita passata, della mia patria lontana—
Volesti sapere il mio nome
e tutto ciò che si suol domandare
ai viaggiatori stanchi, beventi alle fontane,
la sera,
quando tutto si fa nero
Poiché sono il mendicante affamato d’Ideale
che vien non si sa d’onde,
e va lungo le spiagge
implorando amore e baci, per nutrirne il suo Sogno!
Ti seguii fino in fondo alla tua casa;
fummo soli, lontani dalle folle umane,
sulla soglia dell’Infinito, e sentii
la soavità dei crepuscoli sul mare,
quando si ripara in un golfo violetto
umido di silenzio!
Fummo soli, e il mio Sogno
al suo Sogno canto:
Oh! abbassa languidamente le palpebre
sull’errante follia del tuo sguardo.
Abbassa le tue palpebre mistiche e lente
come ali d’angelo che si chiudano
Abbassa le tue palpebre rosee,
perché l’agile fiamma dei tuoi occhi vi scivoli
come sospiro di luna tra persiane socchiuse.
Abbassa le tue palpebre e poi alzale ancora,
e potrò smarrirmi alfine nei tuoi occhi,
nei tuoi occhi, per sempre,
come su laghi assopiti, la sera,
tra fogliami placidi e neri!
«Sii dolce, poiché il mio cuore
trema fra le tue dita— Sii dolce!
L’Ombra è attenta a spiare le nostre ebbrezze, e il Silenzio
si china e ci accarezza
come una madre intenerita Sii dolce!
Per la prima volta adoro
l’anima mia perdutamente e l‘ammiro
perché t’ama così, come una povera pazza!
Adoro le mie labbra, poiché le mie labbra ti desiderano
La mia anima è tua, la mia anima
è sì lontana ed azzurra da sembrarmi straniera!
Davanti a te si umilia, la mia anima,
qual pecora morente, e s’addormenta,
abbrividendo sotto i tuoi fragili piedi
come un prato che tutto s’inargenta
sotto i passi furtivi della luna
«Vieni!— le mie labbra folli attireranno
il tuo volto pensoso e i tuoi grandi occhi dolenti
verso le spiagge abbagliate del Sogno
verso divini arcipelaghi di nuvole!
Le mie labbra saranno instancabili
come i bardotti che lentamente traggono,
nella rosea frescura dei mattini,
le grandi barche dalle vele solenni
verso lo scintillìo perlato
del mar lontano. Ed io
non sarò più che il tuo soffio E il mio sangue
travolgerà nel suo corso il profumo delle tue labbra,
come un fiume a primavera, inebbriato di fiori!
Allora la tua bocca rosea s’aprì,
fragile conchiglia rombante,
per mormorare sinuosamente
il delirio dello spazio e il canto febbrile dei mari!
Al ritmo della tua voce, il mio cuore
si preparò lentamente a salpare
verso porti esaltati di sole
e verso sfolgoranti isole d’oro
Tu mi dicevi ingenuamente
che mai nessuno avea così cantato
alle porte del tuo cuore
che mai nessuno aveva pianto
il suo sogno e il suo dolore
profumandoti il seno di lagrime!
Poiché sono il mendicante che piange e si lamenta,
il mendicante affamato d’Ideale
che vien non si sa d’onde, e va lungo le spiagge
implorando amore e baci
per nutrirne il suo Sogno!
I tuoi gesti assopenti e vellutati
ebbero il carezzevole languore
che hanno i remi sopra l’acque brune, a sera
L’ora liquida e gemebonda s’increspò abbrividendo.
Le nostre voci caddero
Ma la Lussuria, ahimè, ci spiava
frugando insidiosa nell’ombra
la Lussuria ansimante lungo i muri strisciava!
Dalla finestra aperta, a quando a quando
il vento della notte
si rovesciava su di noi,
avvolgendo la sua groppa oscena
nella porpora delle tende
Noi vedemmo la lampada d’oro svenire
come una bimba malata tra vaporosi lini,
e dolcemente morire!
Vedemmo i casti bagliori della lampada
inginocchiarsi, venendo meno, lungo i muri,
come gli angeli preganti
e i nostri sogni s’inchinarono, malinconici
e rassegnati, nel silenzio
Allora il mio folle desiderio t’apparve
sguainato come una spada,
e, brancolando sul tuo corpo puro,
con un gesto selvaggio violentemente cercai
il tepore assorbente della tua bocca.
Fuori di noi, in una nera ebrietà,
sinistramente ci prendemmo le labbra,
come se commettessimo un delitto!
Le labbra mie s’accanirono
sulle tue, pesantemente,
e le nostre bocche ne furono insanguinate
come due lance!
Con un gesto sublime,
tu m’offristi, in delirio, la tua nudità soave
come una fiasca di pellegrino, ed io
abbeverai la mia sete immensa
sul tuo corpo ignudo, fino al delirio,
cercandovi l’immenso Oblio
Tremante e come pazza di vertigine
si chinò la mia Anima
sulla tua bellezza radiosa,
perdutamente, come sopra un abisso
vertiginoso di profumi e di calde luci!
I tuoi occhi s’illanguidirono dolcissimamente
sotto le rosee palpebre
lampante velate di vaporosa seta
e, chinato fra i tuoi svolazzanti capelli,
io presi alfine la tua Anima, tutta
la tua Anima, religiosamente,
protese le labbra,
come si prende l’ostia consacrata.
Quando ripresi il cammino
verso la profondità delle livide notti
il cuore mio, fattosi nero, ebbe sete,
e avidamente io bevvi la nera
acqua delle fontane
Indi fuggii, precipitando i miei passi,
verso l’Ignoto
Poiché sono il mendicante
che va lungo le spiagge
implorando amore e baci, per nutrirne il suo Sogno,
con in cuore il terrore di affondare per sempre
i suoi piedi sanguinanti
nella freschezza carnale delle sabbie, in riva ai mari,
in una qualche Sera
di stanchezza mortale e di Vuoto infinito!

domenica 8 agosto 2010

LE MIE GARDENIE

CON AFFETTO OFFRO UNA GARDENIA

( questo, oltre alle rose e i gelsomini,
è il fiore preferito da mio marito,
da bravo siciliano qual'è )

e a tutti auguro
BUONA DOMENICA

venerdì 30 luglio 2010

CON AFFETTO IMMENSO

http://www.myhouseonweb.eu/Gif%20animate%20animali2/amici-.gif
Con questa immagine tenerissima auguro a tutti un buon fine settimana, fatto di nuove amicizie o di affetti ritrovati, di mare, di sole, di bei prati su cui camminare serenamente , di tanta e tanta serenità

venerdì 23 luglio 2010

FIORI DEL MIO GIARDINO


BUON FINE SETTIMANA
A TUTTI!
CON AFFETTO


lunedì 7 giugno 2010

PER NOTIZIA.......



Dato il mio poco tempo in questi giorni, starò solamente nel blog MondodiPaola

UN CARO SALUTO A CHI MI LEGGE....

lunedì 24 maggio 2010

ANCORA...il mio giardino!

Spero di non annoiare pubblicando ancora un post sul mio giardino ma Sara, de "Il blog di Sara", giorni fa mi ha detto che aspetta altre foto del mio giardino.. e in effetti ne ho fatte diverse già, come ogni anno! quando ricominciano a fiorire le varie piante , è più forte di me l'istinto di fotografarle. E ne ho fatte un po' domenica scorsa e ancora sabato e ieri..
Appena arrivata i gerani difronte casa, con quel loro caldo colore corallo, mi dicevano di fotografarli......... Naturalmente, come ogni volta quando si arriva, si fa il solito giro per tutto il giardino ed ho trovato un iris, spezzato non so bene come, appoggiato su di un muretto..
Un profumo nell'aria mi ha avvisato che il limone lunario ha iniziato a rifiorire












e poi un altro profumo, più dolciastro:






la passiflora:
ogni volta che guardo questo fiore non posso fare a meno di pensare alla passione di Nostro Signore Gesù; e mi viene in mente quando conobbi questo fiore...era il 1960, ed ero a Roma con i miei genitori, sulla via Appia Antica nei pressi delle Catacombe di San Callisto: mio padre mi raccontò la leggenda di quel fiore e di come poteva rappresentare la Passione di Gesù..c'è la corona di spine e i chiodi e il martello con cui furono piantati;( c'è anche chi la spiega così
: le 3 stigme rappresentano i chiodi, le 5 antere indicano le ferite, la corolla rappresenta la corona di spine,i 10 petali gli apostoli con esclusione di Giuda e Pietro, la foglia è la lancia ed i viticci, lo staffile) provai un senso di dolore al pensiero della sofferenza inferta a Gesù ,e sempre, riguardando questo fiore, si ripetono le stesse sensazioni.

Proseguendo il giro sento il meraviglioso profumo della rosa antica, che mio padre ebbe dal suocero ( il mio caro nonno Giovanni) e di cui , con le talee, siamo riusciti a fare varie piante.

E poi le rose rosse, che sembrano velluto: il loro nome non lo ricordo più,ma le amo tanto: è una pianta ancora giovane che comunque si sta facendo onore












....Le roselline sel
vatiche sono deliziose, delicate...



All'archetto in ferro battuto e alla finestrella che fece il mio babbo, le rose rampicanti sono nel loro fulgore








Le varie specie di aloe, sono in fiore e contribuiscono a ravvivare l'ambiente.... ancora la pulizia e l'ordine in tutto il giardino, non sono al top.... ma piano piano, riusciremo!

Per fotografare i fiori delle bordure ho atteso la domenica, quando al sole si schiudono completamente






i gialli sono quelli che preferisco:sono proprio come tanti piccoli soli...........




E alla mattina di domenica, come ho aperto la finestra, subito è apparso lui!!
Piccolorfanello.... mi ha seguito nel mio giro ed era in vena di coccole, anche per farmi capire, che se gli davo un po' di pappa gli facevo cosa gradita....

Ho colto un po' d'arance amare per fare la marmellata, e anche per disporle in un certo modo e poi dipingerle.......
Angolini nascosti...........






...ombreggiati, in cui teniamo le piante che non hanno bisogno di troppo sole.......












Sempre domenica, nel pomeriggio
, ho provveduto a togliere le piante che sono sotto il limone e nei pressi della fontanella., per metterle al riparo... dovevo preparare il terreno per chi dovrà ricostruire il muretto che delimita il piccolo parcheggio.... se avessi potuto avrei tolto anche il limone , messo là da mio padre quasi 40 anni fa e che potrebbe rovinarsi in corso d'opera ,e la fontanella costruita da babbo: per questa ho tanta paura... che possa venire ulteriormente lesionata o addirittura crollare........proverei un dolore immenso!
Speriamo che non accada niente del genere......

E, come sempre, è arrivata l'ora di tornare a casa..... preparo i pochi bagagli e poi vado alla ricerca di Pallina per farla entrare nel trasportino.... e l'ho trovata .......

.....mentre preparavo la nostra valigetta, ho aperto un cassetto e l'ho dimenticato aperto...la curiosona , naturalmente doveva andare a sbirciare là dentro ; ma la cosa buffa è che non voleva più uscirne, anzi le piaceva proprio, perché socchiudeva gli occhietti come quando sta per addormentarsi.... c'è voluta tutta la nostra pazienza per convincerla a uscire!

sabato 22 maggio 2010

SE MI PERDO


Con il permesso della cara Lorena di "Il mio mondo" pubblico questa poesia che ho trovato appunto da lei e che trovo, oltre che bella, molto delicata e significativa.
Se mi perdo
non perderti
Se cado non cadere.
Perché il mio dio

parla la mia lingua,
mi cammina nelle scarpe
ed ha il mio nome inciso
in un nulla infinito.

Mi sento sola
ma non sono sola,
mi sento afflitta
ma non sono afflitta veramente.
Poiché c'è differenza
tra l'essere e il sentirsi essere.

Ed ecco, io sono
al di là di ciò che sento.
E' solo ciò che non capisco
il metro del mio dolore.

Se mi affanno
non affannarti,
se piango non piangere.
Sono solo gocce bollenti
che solcano e arrossano la pelle
reclamando attenzione.

Puoi tenermi la mano,se vuoi
Asciugarmi le lacrime,
strapparmi un sorriso,
se ci riesci.

Ma non perderti,
non cadere,
non affannarti,
non piangere.
Già da tempo
riconosco il suono
della campanella.
"E' ora di lezione"

Poesia di Cristina Khay





domenica 25 aprile 2010

CARI RICORDI

Oggi era una vera giornata di primavera! Là, nella nostra casa di campagna si stava come in paradiso: certo se non avessimo avuto da rimettere a posto il giardino, avremmo potuto distenderci e rilassarci divinamente, come qualcuno mi ha augurato nel post precedente, ma...
...mio marito non era di quest'avviso e, a dire il vero, neanch'io.
Il nostro giardino ha bisogno di essere rimesso in ordine; anzi, siamo molto indietro! con il freddo che ha continuato per troppo tempo non potevamo andare: la casa non ha riscaldamento! e poi la pioggia che è venuta copiosa: l' erba è cresciuta a dismisura e tante cose sono da potare.

E' sempre più difficile poter mantenere il giardino: non possiamo andare là ogni giorno e di conseguenza, il lavoro si accumula ed è peggio per noi.
Mi guardo in giro: lo amo questo giardino, è quanto di più bello mio padre mi potesse lasciare a ricordo della sua energia e creatività.
Penso a quando al suo posto c'era solo una scarpata e sembra perfino impossibile che lo abbia potuto costruire così!


Ricordo quando fece questa fontana: con tutti i sassolini la rese molto particolare; il pino che cresceva al di sopra l'ha sgretolata in alcune parti e dovrà essere restaurata.


Ricordo quando fece questi scalini:

e questi........

sono passati 41 anni e mi sembra ancora di vederlo all'opera: fare il cemento e prendere le misure, mettere il filo a piombo per andare diritto, e caricarsi il materiale: tutto da solo!! .... e mio padre era un impiegato! ma negli ultimi anni della sua vita non aveva più mani da impiegato ma da muratore: screpolate e sformate.

E ricordo quando costruì questo muretto
.....e quel sasso sporgente: " Questo serve per appoggiarsi quando si sale!" disse mostrandolo a mamma e a me..ricordo il sorriso con cui ce lo mostrò!

Ricordo quando tornò a casa dicendoci di aver invasato un mandorlo: semplicemente aveva costruito con delle pietre un vaso attorno ad un mandorlo ....adesso ci sono solo i tronchi secchi del mandorlo...un fulmine lo bruciò, ma a noi dispiaceva toglierlo completamente così, è ancora lì, dietro il tavolino di granito nel suo "vaso" come lui volle!
E il tavolino di granito: babbo non l'ha mai visto al posto: lo scarpellino che lo aveva creato, lo venne a montare quando babbo non c'era più........



E intanto Saverio continua a togliere erba...
prima di raggiungerlo continuo il mio viaggio nei ricordi...

Una rosa, la prima della stagione, mi guarda passare....

......e le pervinche occhieggiano dall'aiuola delle piante grasse....

Il Kumquat, mandarino cinese: ricordo quando babbo comprò questa pianta.... ha i suoi anni anche lui, ma continua a donarci i suoi fruttini saporiti per tutto l'anno : piacevano tanto alla mia mamma! appena si arrivava andava subito a coglierne uno per assaporarselo.

Ricordo quando mamma mise un seme di pompelmo in un vasetto: nacque una piantina! quando raggiunse il mezzo metro babbo la mise in terra e ora è un albero e ha dato e dà i suoi bei pompelmi dorati! ora sembra spoglio, ma stanno rispuntando le foglioline nuove e prima dell'estate avrà di nuovo la sua bella chioma verde scuro

.....e ancora ricordo: mamma mise dei noccioli di dattero in terra, vicino al pompelmo.... e la palma è nata..... non dovremmo lasciarla crescere ancora, darà fastidio alle piante che le sono intorno, ma non posso pensare di toglierla........
Penso che forse non è giusto vivere di ricordi: ma è anche vero che in questo modo sento ancora vivi i miei genitori...è come non voler lasciarli andare!
Forse non è giusto......continuo a girare per il giardino e ovunque vedo qualcosa che mi parla di loro e mi parla anche della mia giovinezza, e dei miei bimbi...come erano felici quando potevano stare in questo giardino.... e poi provo un senso di infinita tristezza! spesso, negli ultimi anni, abbiamo considerato l'eventualità di vendere questa proprietà .......so che ne soffrirei immensamente, ma è anche vero che con il tempo sarà sempre più difficile farne la manutenzione.
Caccio via questo pensiero che mi tormenta e vado a raggiungere Saverio: un piccolo aiuto posso ancora darlo.....