Indove l'ho trovato? Su un muretto
vicino a l'inferiata d'un giardino,
nero nero, inciocchito, piccoletto
che pareva una palla di carbone.
Era tutto impaurito poveretto
come in cerca de quarche protezzione
e me guardava fisso co cert'occhi
come pe dimme: Bè, che faccio vengo?
Mo stamo sempre asseme a casa mia
pe cui se famo tanta compagnia.
E lui ogniggiorno pe riconoscenza,
nun lo farebbe no...
manco un cristiano,
me dà una leccatina su la mano.
(Alberto Arcioni)
vicino a l'inferiata d'un giardino,
nero nero, inciocchito, piccoletto
che pareva una palla di carbone.
Era tutto impaurito poveretto
come in cerca de quarche protezzione
e me guardava fisso co cert'occhi
come pe dimme: Bè, che faccio vengo?
Mo stamo sempre asseme a casa mia
pe cui se famo tanta compagnia.
E lui ogniggiorno pe riconoscenza,
nun lo farebbe no...
manco un cristiano,
me dà una leccatina su la mano.
(Alberto Arcioni)
Gli animali sanno essere grati.
RispondiEliminaVero Stellina, più di noi! Ciao ciao
RispondiEliminaBello davvero questo raccontino, da leccare i baffi :)
RispondiEliminaSe ti va vedi la poesia di Totò " "Bianchina" anche questa una poesia eccezzionale.Purtroppo in lingua napoletana, ma se capisci ti piacerà di sicuro.
Tante belle cose, ciao.
Ciao Rosa, ho trovato "Bianchina"nella raccolta di poesie di Totò "'a livella"; l'avevo già letta, ma tu me l'hai fatta tornare in mente e penso che la posterò prossimamente. è molto carina e piena di filosofia.
RispondiEliminaTi abbraccio
Ciao Paola, grazie per essere passata, aspetto la pubblicazione di "Bianchina" non la conosco, ma conoscendo "a livella" ...
RispondiEliminaCiao Ro, penso che domani la troverai.
RispondiEliminaBacione