Con il permesso della cara Lorena di "Il mio mondo" pubblico questa poesia che ho trovato appunto da lei e che trovo, oltre che bella, molto delicata e significativa.
Se mi perdo
non perderti
non perderti
Se cado non cadere.
Perché il mio dio
parla la mia lingua,
Perché il mio dio
parla la mia lingua,
mi cammina nelle scarpe
ed ha il mio nome inciso
in un nulla infinito.
Mi sento sola
al di là di ciò che sento.
E' solo ciò che non capisco
il metro del mio dolore.
Se mi affanno
non affannarti,
se piango non piangere.
Sono solo gocce bollenti
che solcano e arrossano la pelle
reclamando attenzione.
Puoi tenermi la mano,se vuoi
Asciugarmi le lacrime,
strapparmi un sorriso,
se ci riesci.
Ma non perderti,
non cadere,
non affannarti,
non piangere.
Già da tempo
riconosco il suono
della campanella.
"E' ora di lezione"
Poesia di Cristina Khayin un nulla infinito.
Mi sento sola
ma non sono sola,
mi sento afflitta
ma non sono afflitta veramente.
Poiché c'è differenza
tra l'essere e il sentirsi essere.
Ed ecco, io sonomi sento afflitta
ma non sono afflitta veramente.
Poiché c'è differenza
tra l'essere e il sentirsi essere.
al di là di ciò che sento.
E' solo ciò che non capisco
il metro del mio dolore.
Se mi affanno
non affannarti,
se piango non piangere.
Sono solo gocce bollenti
che solcano e arrossano la pelle
reclamando attenzione.
Puoi tenermi la mano,se vuoi
Asciugarmi le lacrime,
strapparmi un sorriso,
se ci riesci.
Ma non perderti,
non cadere,
non affannarti,
non piangere.
Già da tempo
riconosco il suono
della campanella.
"E' ora di lezione"
Un piccolo incidente di percorso, mi ha fatto scendere dalla nave e salire su un aereo. Ti va di raggiungermi QUI?
RispondiEliminaUn Alexia trasformata...
A presto e buona domenica cara Paola. un bacino
CERTO CHE SI'!!
RispondiEliminaCom'è piacevole e rilassante passeggiare in questo tuo incantevole giardino...
RispondiEliminafelice d'averti incontrato
ciao e buona giornata
Girasole: grazie di essere entrata e di avermi permesso di conoscerti. Un caro saluto
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